
Oggi per un attimo mi sono sentito vicino alla mia idea di pace, ho raccontato a te e agli altri come vorrei che andassero le cose, avete detto tutti di sì e avete sorriso, ma nessuno mi ha preso sul serio, non è così?
L’ennesima mattina dal sapore amaro mi conduce al pomeriggio, chiudo e apro gli occhi per il mal di testa, ogni volta che accade sei sempre più distante e mi sembra di non averti mai vista con quei jeans.
Mi rendo conto che essere scalzi non ci ha impedito di guardare oltre le nostre cose, che un pó sappiamo fingere ma non con noi stessi, che pur essendo stanchi dopo poco tempo abbiamo ancora la forza per cambiare.
Ho capito che non sono bravo ad essere amato e il mio modo di amare corrisponde alla mia versione del fatti, gli amici che avevo dove sono andati? Non ho ancora capito se sia stato io a cacciarli.
Intanto passano i mesi, i miei genitori diventano un pó più grandi e io un pó più solo, vorrei accarezzare il mio cane e sentirmi bene, ma è questo il prezzo della felicità.
Quale felicità?